Crai aderisce alla rete di Filiera Italia
Valorizzare le eccellenze italiane, del fresco e del surgelato, e tutelare le filiere agroalimentari: questi i capisaldi che accomunano CRAI e Filiera Italia nei rispettivi percorsi verso la promozione del Made in Italy.
Per finalizzare quest’importante adesione, i vertici di CRAI Secom, Filiera Italia e Coldiretti si sono incontrati a Roma a Palazzo Rospigliosi: presenti l’AD Crai Secom Giangiacomo Ibba, l’AD di Filiera Italia Luigi Scordamaglia ed Ettore Prandini, Presidente e Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale di Coldiretti.
La Fondazione Filiera Italia vuole rappresentare il sistema agroalimentare italiano, radunando le imprese di trasformazione alimentare, le catene di distribuzione organizzata, la produzione agricola, per esprimere una sola voce a livello nazionale ed internazionale la straordinaria realtà del sistema agroalimentare italiano, considerato sempre più come un modello di filiera integrato e sostenibile.
Proprio la filiera controllata e di valore è ormai parte integrante del modello CRAI e svolge un ruolo determinante anche nel piano di sviluppo promosso dall’azienda, CRAI FUTURA, un progetto ambizioso che vuole ribadire la centralità del territorio, attraverso i suoi investimenti.
I punti vendita CRAI raggiungono il cuore dell’Italia, grazie alla loro presenza in ben 800 comuni del Paese. Nel modello CRAI Secom, che fa della capillarità un suo tratto distintivo, assume una rilevanza centrale il concetto di restituzione di valore al territorio: investendo nelle realtà locali si alimenta un sistema nazionale virtuoso che si riflette nell’offerta Crai, ricca di prodotti (freschi e surgelati) locali ed espressione dell’italianità.
“Essere parte di Filiera Italia è per noi motivo di orgoglio – commenta Giangiacomo Ibba, Amministratore Delegato di CRAI Secom – abbiamo da sempre riservato una particolare attenzione alla filiera e al rapporto con il territorio e per questo siamo in linea con i valori della Fondazione. La valorizzazione delle eccellenze italiane come elemento chiave per uno sviluppo sostenibile fa parte del nostro DNA e non si limita al solo ritorno economico, ma abbraccia anche gli aspetti sociali, culturali e ambientali. Oltre a costruire relazioni autentiche, questo impegno sulla dimensione locale, va ad alimentare tutta la ricchezza del territorio, sia come varietà di prodotti di qualità offerti che come indotto distribuito in tutto il Paese”.