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Gli italiani e lo spreco alimentare

Spreco alimentare
Spreco alimentare

In occasione della giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (5 febbraio 2023), Babaco Market, il servizio di e-grocery 100% made in Italy che combatte lo spreco alimentare che si origina dal campo alla tavola, invita a riflettere sul tema, presentando attraverso i dati emersi da una ricerca commissionata a BVA-Doxa.
L’obiettivo della ricerca è quello di offrire una visione esclusiva sulle attitudini degli italiani verso lo spreco di cibo.
L’analisi di segmentazione dei dati della ricerca ha permesso di individuare 4 differenti tipologie di “personas”, ossia i profili degli italiani con una specifica visione nei confronti dello spreco alimentare e diversi atteggiamenti rispetto al consumo di frutta e verdura.
Gli italiani “virtuosi”, “benintenzionati” e “parsimoniosi” rappresentano il 67% dei rispondenti alla ricerca, dimostrando come la consapevolezza del fenomeno dello spreco alimentare spinga la maggioranza degli italiani ad adottare comportamenti antispreco e virtuosi per affrontare il problema in prima persona. Risultano in netta minoranza, invece, gli italiani “non curanti” (33%) del problema.

  1. I VIRTUOSI (30%): “Mi organizzo e faccio tutto il possibile per non sprecare il cibo”
    Consapevoli dell’entità dello spreco alimentare e dei suoi effetti sull’ambiente, questi italiani ritengono molto importante l’obiettivo ONU per la sua riduzione entro il 2030. Presentano un’elevata attenzione a non sprecare cibo e, per questo, sono molto organizzati: acquistano piccole quantità di cibo e adottano un menù settimanale per regolarizzare acquisti e consumi. Amano molto la frutta e la verdura fresca, sono attenti alla stagionalità e l’origine italiana è prioritaria nelle scelte di acquisto. Meno sensibili al prezzo, sono i più propensi a usare siti e app che supportano cibi made in Italy e pratiche antispreco.
  2. I BEN INTENZIONATI (21%): “Cerco di non sprecare, ma non ogni tanto capita”
    Conoscono il problema dello spreco alimentare e l’impatto che questo ha sul cambiamento climatico. Ritengono molto importante agire in prima persona per ridurre gli sprechi e sono molto attenti a non buttare via il cibo. Tuttavia, qualche volta può succedere: più spesso perché si dimenticano di consumarlo, oppure perché ne acquistano in eccesso. L’azione che adottano più frequentemente per contrastare lo spreco alimentare è quella di porzionare e congelare il cibo. Amano frutta e verdura fresca, soprattutto perché sono considerate parte di una dieta sana. Non sono disposti a spendere di più per prodotti di marca quando acquistano frutta e verdura, ma sono poco attenti alla lista della spesa e alla programmazione settimanale. Per realizzare una migliore organizzazione, hanno un interesse positivo verso siti e app che supportano cibi made in Italy e pratiche antispreco.
  3. I PARSIMONIOSI (16%): “Non spreco per risparmiare”
    Sono meno consapevoli dell’entità dello spreco alimentare e del suo impatto sull’ambiente, ma prestano massima attenzione a non sprecare cibo per questioni di risparmio. Non buttano via niente grazie a un’organizzazione delle scorte per data di scadenza e all’acquisto di prodotti durevoli. Sono poco amanti di frutta e verdura fresca e più sensibili al prezzo.
  4. I NON CURANTI (33%): “Conosco il problema, ma non mi attivo particolarmente”
    Hanno consapevolezza del problema relativo allo spreco alimentare, ma ritengono meno importante contrastare questo fenomeno. Prestano scarsa attenzione allo spreco di cibo e capita spesso che ne buttino via. Hanno una gestione degli alimenti poco oculata: si dimenticano di consumare il cibo, ne acquistano troppo o in formati troppo grandi e producono tanti avanzi. Sono poco amanti di frutta e verdura fresca e non sono interessati alla stagionalità e provenienza dei prodotti. Acquistano spesso verdure surgelate o conserve e sono poco organizzati: non hanno l’abitudine di fare una lista della spesa o una programmazione dei consumi alimentari.

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