“Dal nostro punto di vista, il mercato della prima colazione in Italia è in crescita – afferma Giulio Anceschi, country manager Italia di Europastry – assistiamo a uno sviluppo dei prodotti surgelati soprattutto nelle ricettazioni particolari. Il consumatore è alla ricerca di nuove alternative. I prodotti più venduti sono ancora i classici croissant farciti, ma vedo un trend favorevole per i prodotti fritti come i donuts, che fanno meno parte della tradizione italiana. Le nuove generazioni che si affacciano alla colazione fuori casa e sono cresciute coi Simpson hanno più familiarità con i donuts rispetto a chi, come me, è cresciuto con Happy Days. Gli esercenti ed i distributori specializzati devono tenere conto di queste tendenze di consumo e proporre degli assortimenti completi”.
La gamma Europastry DOTs include uno dei più vasti assortimenti in Italia di queste tipologie di prodotti, ma abbiamo anche un occhio attento anche alle referenze legate alla sfera del salutismo.
“Verifichiamo – commenta Anceschi – il grande successo della gamma dei croissant Vegani, che soddisfano anche l’ampia platea dei consumatori intolleranti al lattosio. Il canale prevalente per i prodotti da colazione è il bar, anche se gli hotel rappresentano per noi già un quinto del mercato”.
E’ complesso avere prodotti trasversali ai due canali, che hanno esigenze diverse.
“Per esempio – precisa Anceschi – ai bar servono confezioni piccole ed un servizio preciso e accurato che solo i migliori distributori sono in grado di garantire, perché utilizzano sempre più prodotti surgelati e hanno poco spazio per stoccarli. Gli alberghi non hanno in genere problemi di spazio, ma a loro proponiamo grammature più adatte al buffet ed offriamo ricettazioni di qualità molto elevata per hotel di livello superiore”.
Per far fronte a esigenze così variegate, Europastry conta su un centro di ricerca a Barcellona che ospita impianti pilota dove vengono testate le nuove produzioni. Europastry, infatti, è un’azienda spagnola fondata 31 anni fa che opera in Italia dall’anno scorso attraverso una filiale logistica e commerciale.
“Siamo già presenti in 46 Paesi da diversi anni – dice Anceschi – e abbiamo aspettato il momento adatto per entrare in Italia visto che è un mercato molto particolare. Per struttura è simile alla Spagna, nel senso che è frammentato, con poche catene e molti locali indipendenti, ma non lo è ancora per l’abitudine al consumo del prodotto surgelato, decisamente più comune in Spagna e nelle altre nazioni europee”.
Il confronto con gli operatori italiani è stimolante.
“Negli anni – conclude Anceschi – hanno sviluppato una specializzazione tale che permette loro di incontrare il gusto dei consumatori. L’errore che spesso fanno le multinazionali estere è quello di pensare che in Italia ci sia un “consumatore tipo”. In realtà il gusto e le abitudini cambiano da regione a regione, da nord a sud, da est a ovest. Questa varietà è un altro elemento di grande complessità del mercato italiano. Una sfida che stiamo vincendo grazie ai migliori distributori italiani che ci hanno scelto come partner di riferimento e ai quali dedichiamo tutte le nostre energie”.
Europastry – www.europastry.com