Sostenibilità e responsabilità nuove linee guida dei consumi: un fil rouge che taglia trasversalmente l’intera edizione 2024 di Cibus, in programma alle Fiere di Parma dal 7 al 10 maggio prossimi. Che si parli di impatti dell’inflazione sui consumi, di nuovi approcci strategici per la promozione dei prodotti a indicazione geografica o, ancora, delle sfide che attendono Private Label e Industria di Marca sul tema della nutrition, la risposta sembra essere univoca: le aziende sono chiamate a rispondere a una crescente, e sentitissima, esigenza di responsabilità e sostenibilità.
NUOVA LINFA PER L’INNOVAZIONE SOSTENIBILE – In un Cibus quanto mai ricco sotto il profilo espositivo (e che ritorna ai livelli pre-pandemici in termini di espositori e visitatori attesi, ndr), l’innovazione si fa breccia tra gli stand e diventa il pilastro portante di un’intera sezione della fiera: è il caso della consueta galleria di novità di prodotto “Cibus Innovation Corner”, quest’anno fortemente rinnovata sotto il profilo visivo, e della “Cibus Startup Area”, area curata dall’incubatore Le Village by Crédit Agricole con il supporto di Agenzia ICE. A queste due aree, nelle quali abbondano esperienze di sostenibilità, si aggiunge quest’anno il “Cibus delle idee”: si tratta di una nuova sezione esperienziale che presenta in modo originale e coinvolgente le azioni e le idee delle aziende agroalimentari, volte a ispirare scelte di consumo sostenibili dal punto di vista sociale, energetico e nutrizionale. La sezione è frutto di una collaborazione con lo spin off T_OOL, patrocinato dall’Università di Parma, che selezionerà per il visitatore una serie di progetti e idee sostenibili da toccare con mano e votare, esprimendo la propria preferenza.
NUOVE GEOGRAFIE DI SBOCCO PER IL MADE IN ITALY – La grande propensione internazionale di quest’edizione della fiera è confermata dal ricco parterre internazionale di visitatori e top buyer attesi in fiera: sono già oltre 1.000 i top buyer registrati al programma Incoming, provenienti da mercati obiettivo simbolo per l’Authentic Italian Food & Beverage. Su tutti, Stati Uniti e Paesi di lingua araba, Germania, Spagna, Francia e Regno Unito. Massiccia, inoltre, la presenza di operatori dal Sud-est asiatico e dall’Estremo Oriente, che si riapre finalmente in modo convinto al ritorno alle manifestazioni in presenza. Ad attendere questi operatori a Parma, 3.000 brand alfieri del food italiano.
CONVEGNI: ANTICIPAZIONI E ARTICOLAZIONE DELLE GIORNATE – 5 aree dedicate a incontri e seminari attendono i 60.000 visitatori stimati; diverse di queste si focalizzeranno “verticalmente” su specifici temi o comparti del mondo food. Anche il programma sarà armonizzato per giornate, così da permettere al pubblico in visita di vivere un’esperienza coerente e omnicomprensiva. Tra i grandi filoni tematici delle giornate di fiera: i nuovi equilibri tra distribuzione e industria di marca dopo i recenti patti anti-inflazione; il confronto delle diverse esperienze e best practice in fatto di valorizzazione dei prodotti a Indicazione Geografica; le nuove sfide dell’Ho.Re.Ca., tra transizione digitale e trend di consumo.
L’appuntamento è perciò fissato al 7 e 10 maggio prossimi, con la 22esima edizione di Cibus Parma, il salone internazionale dell’alimentazione ed evento di riferimento per la communiity dell’agri-food italiano.
Info su www.cibus.it