Orogel punta al Sud per rafforzare il proprio primato nazionale dei vegetali surgelati.
Quindici anni fa il gruppo cooperativo cesenate ha rilevato un’azienda di surgelazione a Policoro (MT), centro della Basilicata nel quale sono insediate anche altre realtà romagnole legate all’ortofrutta, e dopo una fase di assestamento sta facendo corposi investimenti.
Recentemente alcuni amministratori e dirigenti delle cooperative che formano il Gruppo Orogel hanno visitato lo stabilimento per verificare direttamente l’andamento degli investimenti fatti fino a ora (60 milioni di euro) e quelli in corso (45 milioni fino al 2026 per la realizzazione dell’impianto di confezionamento e di una grande cella frigorifera da 30.000 posti-pallet che ridurranno fortemente il trasporto di merci verso la sede di Cesena).
Intanto, prosegue l’espansione sul terreno con l’acquisizione di nuovi soci produttori sia per i surgelati che per il prodotto fresco.
Lo sviluppo dello stabilimento di Policoro è testimoniato dall’aumento dei dipendenti (passati da 48 nel 2009 a 485 quest’anno) e dall’incremento di produzione e fatturato (rispettivamente 23.000 tonnellate e 46 milioni di euro).
Il prodotto di punta dello stabilimento di Policoro è il carciofo, che è partito da zero e in pochi anni è arrivato a 800 ettari coltivati in Basilicata, Puglia e Campania, grazie all’adozione di varietà richieste dal mercato e particolarmente adatte alla surgelazione. Oggi il 70% dei carciofi surgelati venduti in Italia escono dagli stabilimenti Orogel: circa metà con il proprio marchio, il resto con le etichette private delle catene della GDO.
Il prossimo prodotto su cui la regione Basilicata vuole puntare è l’asparago; anche per questo ortaggio sono state selezionate varietà particolarmente adatte alla surgelazione e sarà presto sperimentata una macchina per la raccolta meccanizzata. Attualmente gli ettari coltivati ad asparagi sono una cinquantina, ma l’obiettivo è quello di raddoppiare la superficie nel giro di un anno.