Unicoop Tirreno è una delle cooperative che fanno parte del sistema Coop. I suoi punti di vendita si trovano lungo l’area tirrenica. Abbiamo intervistato Lara Bellucci, category manager libero servizio e surgelati, direzione acquisti e marketing, per capire che importanza hanno i surgelati in questa catena.
Che peso hanno i surgelati nel vostro assortimento? Quali le categorie più rappresentate e quelle che registrano le migliori performance?
Considerato il periodo gennaio-giugno 2021, area Toscana di Unicoop Tirreno, il reparto Surgelati pesa il 4,5% sul totale venduto e l’8,2% sui reparti food industriali.
La categoria più importante a livello di venduto complessivo è quella dei gelati ed è anche quella con una numerica di prodotti più elevata fra quelle del reparto; a seguire troviamo i surgelati pesce e i surgelati base farina, composti da pizze, snack, pasta ripiena surgelata. A livello di andamenti, sempre la categoria gelati fa registrare interessanti risultati; ottime performance anche della categoria piatti pronti che riesce a crescere ancora, anche in riferimento ad un anno, se possiamo dire, “fuori dal comune”, come il 2020.
A questo proposito, quali sono, a suo avviso, i trend emergenti nel comparto dei surgelati? Avete rilevato dei cambiamenti in relazione all’emergenza Covid?
L’emergenza Covid ha spinto le vendite di tutto il comparto surgelati, in modo particolare dei surgelati pesce, surgelati vegetali, surgelati base farina: era la risposta a una esigenza di approvvigionamento, in un contesto di ridotta frequenza di acquisto e incertezza, diffidenza verso il banco servito dei freschissimi. Quest’onda lunga tuttavia, se può in alcuni casi aver perso la sua iperbolica potenza, non si è esaurita: probabilmente già da tempo si erano modificati strutturalmente i comportamenti di acquisto al consumo e la contingenza ne ha accelerato il processo. Si è assistito, infatti, a un progressivo “avvicinamento” da parte di nuovi clienti a questo reparto. Un piccolo aneddoto che forse esemplifica questo cambiamento: una mia conoscente, esponente della generazione baby boomers, usava dire quando cucinava qualcosa di surgelato: “stasera faccio l’americana!” alludendo a stili di consumo semplificati, quasi a scusarsi di utilizzare qualcosa di già pronto, dalla veloce preparazione. Ecco, credo che il mondo del surgelato si stia progressivamente affrancando da questo stereotipo, grazie a nuovi prodotti qualitativamente sempre più validi e a un’offerta sempre più vasta che va, ad esempio, da un contorno di verdure al naturale biologico, ad un piatto pronto tipico regionale. Questo ha necessariamente ampliato la base dei potenziali acquirenti.
Credo, infatti, che il cliente da questo reparto cerchi più elementi, apparentemente in antitesi: naturalità, filiera corta, servizio, facilità di preparazione. Il tutto senza prescindere da un posizionamento prezzo coerente, ogni giorno.
Quanto incide, per i prodotti surgelati, la vendita in promozione? Quali categorie ne sono maggiormente interessate?
La pressione promozionale in questo reparto si attesta attorno al 34%. Le categorie che maggiormente rispondono alla leva promozionale sono quelle dei gelati, dei surgelati pesce e dei surgelati base farina.
A suo avviso, quali sono oggi le aspettative del consumatore nei confronti dei prodotti surgelati?
Come dicevamo, le aspettative dei consumatori si sono correttamente alzate: sia per quanto riguarda il gusto dei prodotti, sia per la loro salubrità intesa a tutto tondo, a partire dalla tracciabilità delle materie prime, dalla loro lavorazione, per arrivare ad un concetto più esteso di sostenibilità, sia a monte che a valle della filiera produttiva.
Altri temi importanti sono quelli della praticità di utilizzo, della riduzione dei tempi di preparazione (da qui la forte attenzione alle confezioni microondabili e alle formulazioni di prodotti con tempi di cottura ridotti) e della facilità di smaltimento (ad esempio prodotti con packaging compostabili).
Avete una linea di surgelati a marchio privato? Quali referenze comprende e che peso ha nel totale del sotto zero?
Si, oltre alla linea Coop convenzionale, abbiamo ulteriori declinazioni in sub brand: Fior Fiore, che raccoglie l’eccellenza gastronomica, Bene-sì, che connota tutti i prodotti con caratteristiche salutistiche (ad esempio: prodotti senza glutine, prodotti a base vegetale), Viviverde (per i prodotti biologici). Coop ha sicuramente una grande tradizione in questo senso, essendo il primo distributore italiano ad aver lanciato prodotti a proprio marchio nel Grocery già dal 1948! I prodotti a marchio surgelati hanno seguito l’evoluzione di questo reparto in crescita, arricchendosi di nuove proposizioni e ricettazioni.
In ogni categoria abbiamo ben rappresentata la nostra private label: gestiamo attualmente oltre 190 referenze di prodotto a marchio. La quota del prodotto a marchio sul reparto si attesta quasi al 37%.
Se potesse rivolgere un suggerimento ai produttori di surgelati, cosa chiederebbe loro?
Dando per assodata la necessità di una costante “tensione” al miglioramento qualitativo, intrinseco, dei propri prodotti, sicuramente una forte attenzione sia alla riduzione degli imballi, che alla loro modalità di smaltimento (come dicevamo tramite la compostabilità o il corretto riciclo). Come Unicoop Tirreno abbiamo dato il via, nel 2019, a una serie di attività promozionali (Amici dell’Ambiente) dedicate esclusivamente a prodotti che, fra le loro caratteristiche, hanno uno spiccato “occhio di riguardo” nei confronti della tutela ambientale. Ecco, in questo caso, credo veramente che un retailer quale Coop svolga a pieno il ruolo di selettore dell’offerta dell’industria: dando spazio a prodotti con determinati valori, sperando in una sana emulazione, sia orizzontale (da parte dei nostri concorrenti) che verticale (tra gli attori industriali).