Giunto alla ottava edizione, l’Osservatorio Immagino GS1 Italy, racconta i consumi degli italiani attraverso la lettura delle etichette dei prodotti nei loro carrelli della spesa. Questa edizione non poteva ignorare gli effetti della pandemia sul mondo del largo consumo italiano e può costituire un utile strumento per capire cosa cercano oggi gli italiani quando fanno la spesa e orientare quindi in questa direzione le strategie di sviluppo aziendale.
La nuova edizione dell’Osservatorio Immagino elabora i dati di vendita e le informazioni presenti sulle etichette di oltre 115 mila prodotti di largo consumo, alimentari e non, venduti in supermercati e ipermercati italiani fino a giugno 2020. Questo enorme carrello di prodotti, che è raddoppiato rispetto alla prima edizione dello studio, nell’anno terminante a giugno 2020 ha sviluppato circa 37,6 miliardi di euro di vendite, pari all’82,1 percento del sell-out totale realizzato da ipermercati e supermercati.
Il reparto freddo (inteso come gelati e surgelati) è ovviamente compreso nell’analisi. La copertura di questo insieme di prodotti è pari all’88,3 percento del totale, per un totale di quali 6.000 referenze. Una prima indicazione sulle tendenze degli italiani nell’acquistare prodotti frozen deriva dalla crescita del +0,6 percento del contenuto calorico del prodotto “medio”. Tale crescita deriva dai maggiori acquisti di pizza surgelata, specialità salate e gelati nel periodo in esame.
Più Italia nel carrello
Tra i trend che sono emersi c’è il crescente amore per l’italianità. Scossi dalla pandemia, i connazionali hanno premiato i prodotti con una forte connotazione italiana, se non addirittura regionale. Le vendite dei prodotti che enfatizzano questa caratteristica con indicazioni quali “made in Italy”, “solo ingredienti italiani”, l’apposizione della bandiera o il nome della Regione sono infatti cresciute del 6,3 percento. Nell’ambito dei surgelati, in particolare, sono molto usati il simbolo del Tricolore e il claim “100 percento italiano”.
Un’altra area in crescita è quella dei prodotti Free From, le cui vendite sono cresciute del 2,2 percento. Gli oltre 13.000 prodotti free from monitorati nel paniere di Osservatorio Immagino hanno sviluppato un giro d’affari di 6,9 miliardi di euro. I surgelati non sfruttano appieno questa opportunità: se è in aumento la vendita di prodotti con l’indicazione “senza grassi” nell’ambito dei piatti pronti, l’espressione “senza conservanti” è risultata meno usata per l’ittico, mentre i vegetali hanno impiegato meno spesso rispetto al passato la dicitura “pochi grassi”. Si sta invece diffondendo l’uso dell’indicazione “senza latte” per i gelati vegetali. Una attenta riflessione sulle ricettazioni potrebbe quindi offrire delle armi in più agli operatori del comparto per catturare i consumatori attenti a questo aspetto.
Sempre nell’ambito dei “senza”, un altro gruppo di claim in forte crescita, riguarda le intolleranze, cioè i prodotti senza glutine e senza lattosio. Questa tipologia di prodotti è crescita del 4,8 percento rispetto allo scorso anni, arrivando a un giro d’affari di 3,9 miliardi di euro. I surgelati sono stati tra le categorie in cui l’uso del claim “senza glutine” è cresciuto maggiormente, interpretando in maniera corretta una tendenza del mercato.
E’ interessante anche il trend dei prodotti che rientrano nell’area dell’etico: vegetariani, vegani, biologici…. Questa macro-famiglia di referenze è cresciuta del 6,2 percento, confermando una tendenza in atto da alcuni anni. I due claim più rappresentativi nel paniere sono “veg” e “bio”. Va sottolineato che i surgelati (soprattutto i vegetali e gli elaborati di carne bovina) sono tra le categorie che più utilizzano il claim “biologico”.
Effetto Covid
L’Osservatorio non poteva ignorare l’attualità e ha analizzato un nuovo paniere, costituito dai prodotti che presentano in etichetta un’indicazione salutistica riferita al contributo al potenziamento delle difese immunitarie o al contenuto vitaminico. Questa tipologia di informazione rimanda alla presenza di ingredienti che sembrano proteggere l’organismo nei confronti del Coronavirus. Questo cluster, costituito da 950 referenze, è cresciuto del 5,3 percento nel periodo in esame. Anche i surgelati hanno saputo interpretare questo trend: nel loro complesso hanno sviluppato quasi il 12 percento del valore di questo paniere di prodotti. Il pesce al naturale surgelato, in particolare, ha avuto un trend di crescita del 20,5 percento.
E’ vivace anche il mercato dei prodotti arricchiti di componenti ritenuti positivi per la salute, che hanno segnato complessivamente un +4,2 percento nelle vendite. Tra i surgelati, i piatti pronti vantano la presenza di fibre e di proteine, i prodotti ittici quella di Omega 3, mentre i panati mettono in evidenza l’uso di farine integrali.
Sostenibili sempre
Un altro tema che si conferma importante, anche in tempo di pandemia, è la sostenibilità: oltre l’8 percento dei prodotti analizzati da Osservatorio Immagino riporta uno dei 12 claim compresi in questo paniere, che ha superato i 4,7 miliardi di euro di giro d’affari, con un’offerta cresciuta del 4,3 percento e un valore di vendita aumentato del 5,2 percento
I prodotti frozen che riportano claim relativi alla sostenibilità pesano per il 6,5 percento sul totale della categoria, ma tale quota si restringe al 2,2 percento se si focalizza sui surgelati a marca privata. Le categorie che riportano più frequentemente messaggi relativi alla sostenibilità in etichetta sono i sughi, i vegetali e i gelati multipack.