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I surgelati secondo l’etichetta

Ogni semestre l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy racconta i consumi degli italiani, incrociando le informazioni riportate sulle etichette dei prodotti di largo consumo con i dati di vendita rilevati da Nielsen. E’ stata recentemente pubblicata la 7a edizione del rapporto, relativa ai dati al 2019. È stata realizzata su una base di circa 112.000 prodotti del largo consumo, che hanno sviluppato circa 36 miliardi di euro di vendite, pari all’82 percento di quanto venduto nel totale mercato del largo consumo in Italia da ipermercati e supermercati.
Nella rilevazione è compreso anche il comparto del freddo, che include gelati e surgelati. Tale comparto è tra quelli con una copertura più ampia (87,9 percento) e il Rapporto ne ha evidenziato le principali tendenze.
Anzitutto i prodotti del comparto freddo si sono stabilizzati dal punto di vista nutrizionale. L’Osservatorio Immagino lo evince dall’analisi del “metaprodotto”, un prodotto statistico disegnato calcolando la media ponderata dei contenuti dei nutrienti indicati sulle etichette nutrizionali.
Il metaprodotto del freddo comprende categorie come surgelati vegetali, gelati, piatti pronti surgelati, surgelati di carne, ed è stato calcolato su 5.670 prodotti su cui è presente la tabella nutrizionale. Per il contenuto di fibre si è fatto riferimento a 4.057 prodotti la cui tabella nutrizionale conteneva questo valore.
Dopo un 2018 in cui si era vista crescere l’incidenza di calorie, proteine, grassi e carboidrati, l’anno scorso gelati e surgelati hanno vissuto una fase di stabilizzazione delle loro componenti.
Il comparto è più povero in proteine (-0,6 percento) e zuccheri (-0,6 percento), in entrambi i casi a causa di un minor consumo di piatti pronti surgelati, di gelati in vaschetta, di pesce al naturale e di ortofrutta surgelata. E proprio il calo delle vendite di queste categorie ha determinato anche la stabilizzazione del valore calorico medio e del peso dei grassi sul metaprodotto del comparto freddo.
Ma non è questa l’unica indicazione che si ricava dalla lettura del mercato fatta dall’Osservatorio Immagino. Tra i trend rilevati, uno dei più significativi è quello dell’italianità, esplicitata da oltre 20.000 referenze presenti sugli scaffali di supermercati e ipermercati, per un valore di sell-out superiore a 7,4 miliardi di euro. Anche nel comparto freddo si fa sentire questa tendenza. Per esempio sulle etichette di sughi e vegetali surgelati è in crescita l’apposizione del tricolore, quale simbolo di italianità.
Un altro trend interessante è quello dei prodotti ricchi o arricchiti di composti benefici per la salute. Tra i nove claim rilevati dall’Osservatorio Immagino, il più importante in termini di numero di prodotti e di valore delle vendite è sempre “fibre”, che nel 2019 ha migliorato la già positiva performance registrata nel 2018. Infatti, l’anno scorso il sell-out dei prodotti che segnalano on pack la presenza di fibre è cresciuto del +6,3 percento, contro il +5,8 percento dei 12 mesi precedenti. Questo claim è usato anche nel comparto freddo, in particolare tra i prodotti senza glutine.
Vanno bene anche i prodotti ricchi in “Omega 3” (+2,4 percento di sell-out). L’offerta è aumentata in tutto il settore ittico, tra cui il pesce surgelato al naturale. Questa categoria utilizza anche il claim “fonte di proteine”.
I gelati, invece, spiccano per l’impiego di claim relativi alla presenza di prodotti che rientrano nell’area de “superfruit”, per esempio mandorla, mirtillo, cocco, acqua di cocco, ecc. Questa famiglia di claim è arrivata a quasi 762 milioni di euro di vendite, in crescita del +5,3 percento sul 2018. Tra i prodotti che hanno contribuito maggiormente alla crescita di quest’area figurano appunto i gelati (+23,3 percento).
Un altro ambito esplorato è quello dei prodotti etici. Nel comparto del freddo è molto usato il termine biologico, in crescita, in particolare, tra i vegetali surgelati. In questa categoria cresce anche la presenta del logo “EU organic”.
Non è questa l’unica certificazione presente sui pack degli alimenti sottozero. In particolare nell’ittico surgelato sono diffuse le certificazioni legate alla corporate social responsibility (CSR). La più importante per giro d’affari sviluppato è stata FSC: nel 2019 ha evidenziato un aumento del +1,0 percento del valore delle vendite e un ulteriore ampliamento dell’offerta. La certificazione FSC ha coinvolto sempre più gli imballaggi di prodotti come il pesce surgelato panato.
Nel 2019 sono aumentate in misura contenuta (+0,3 percento) le vendite dei prodotti certificati Friend of the Sea, guidate dalle specialità ittiche, anche surgelate.
Un tema molto affine è quello della sostenibilità, in particolare i claim legati a un packaging più sostenibile. La prima dicitura per performance è “compostabile”, che ha visto crescere le vendite del +55,9 percento rispetto l’anno precedente, complice la spinta verso un minore utilizzo della plastica. Complessivamente ha raggiunto i 74 milioni di euro di sell-out. Gelati e surgelati sono tra le categorie che utilizzano maggiormente questo claim.
L’Osservatorio Immagino contiene anche un’analisi dell’uso dei claim legati all’area free from (tema approfondito nell’inchiesta di mercato di questo numero di Surgelati Magazine).

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